
Oggi è possibile sostenere la naturale attività di riparazione con i fattori di differenziazione estratti da caviale di Zebrafish. Scaricate il documento approvato al congresso organizzato dalla Società Italiana di Oncologia Medica
Gran parte delle persone crede che i tumori siano malattie genetiche ereditarie. Recenti ricerche scientifiche approvate dall’American Cancer Society dimostrano il contrario: i tumori sono causati principalmente da un errato stile di vita e da un ridotta capacità di differenziazione cellulare.
Ogni giorno si sviluppano in ciascuno di noi centinaia di cellule potenzialmente tumorali. Le cellule cancerogene o degenerate vengono però spontaneamente riparate o “indotte al suicidio” dai fattori che controllano e riparano i danni cellulari. E’ il naturale processo di replicazione, controllo e differenziazione delle cellule.
Quando la differenziazione delle cellule staminali per varie ragioni rallenta, allora aumenta il rischio di sviluppare un tumore. Le ricerche scientifiche condotte dal Dott. Pier Mario Biava e dal Prof. Carlo Ventura dimostrano che i fattori di differenziazione, anche quando importati, migliorano il processo di differenziazione delle cellule staminali durante il normale ciclo di riproduzione. Così come quando si è in uno stato ipovitaminico occorre importare le vitamine, se si è in carenza di fattori di differenziazione è essenziale importarli.
Alcune carenze in gravidanza possono dare origini a malformazioni note: ad esempio si sa che la carenza di acido folico in gravidanza può essere responsabile della nascita di un neonato con spina bifida. Anche il movimento e l’esercizio fisico hanno importanza nel regolare in modo epigenetico il DNA. Ad esempio è stato dimostrato che dopo un esercizio fisico, avvengono delle modificazioni a livello della cromatina del nucleo delle cellule, che fanno sì che il DNA sintetizzi delle proteine, che favoriscono la demolizione dei grassi. Ciò dimostra che il nostro corpo ed i nostri muscoli si adattano in modo plastico a ciò che noi facciamo, ai movimenti ed agli esercizi muscolari effettuati durante la giornata. Così l’esercizio può essere considerato a pieno titolo una medicina e un mezzo per modificare il nostro codice epigenetico e migliorare il nostro stato di salute. Qui voglio sottolineare che sia l’ambiente esterno, ovvero il paesaggio che ci circonda, l’aria, l’acqua, l’alimentazione, l’ambiente sociale, sia l’ambiente interno ovvero le sensazioni, le emozioni, i nostri pensieri, i nostri desideri, cambiano profondamente il nostro codice epigenetico. Se questo poi avviene nelle prime fasi di vita, i cambiamenti epigenetici possono avere un’influenza notevole nella vita adulta di un individuo, sulla sua salute fisica e mentale. Tutti i fattori dell’ambiente esterno come il clima, la mancanza o meno di sole, i rapporti umani, le circostanze sociali, cambiano costantemente l’espressione genica e comportano un imprinting che a volte dura tutta la vita. Ciò che invece la genetica ci ha raccontato finora e che in parte continua a raccontarci è che ognuno di noi è il risultato di ciò che è la sua costituzione genetica: dalla predisposizione a malattie, alla sua intelligenza, ecc., tutto è legato alla costituzione genetica.
I geni, come si sa, sono parti di DNA, che sono responsabili, in ultima analisi, della sintesi proteica e pertanto determinano ciò che uno è e ciò che uno sarà. Non è possibile, se non attraverso manipolazioni genetiche (così sostengono ancora oggi gli studiosi che condividono soltanto il paradigma riduzionista della scienza), cambiare i nostri geni e dunque uno è più o meno fortunato se ha dei geni buoni, non fragili, che lo possano mantenere in uno stato di salute per lungo tempo. Ciò è vero, ma solo in parte, perché in realtà molta della ricerca di questi ultimi anni ci racconta una storia diversa.
Quello che ho cercato di dire sulle malattie tumorali, ad esempio, che sono considerate ancora oggi dalla maggior parte degli scienziati e degli oncologi malattie non reversibili, è una storia diversa: la maggior parte dei tumori dipende dallo stile di vita, da cause ambientali differenti, dall’esposizione a varie sostanze cancerogene, che possono agire sul genoma provocando mutazioni, ma anche alterazioni epigenetiche. Tutte queste alterazioni, come ho cercato di spiegare e dimostrare nelle pagine precedenti, possono essere by-passate e le cellule tumorali possono essere riprogrammate, ritornando ad essere cellule con un fenotipo normale, usando programmi specifici e mirati che possono essere ritrovati nell’embrione nel momento in cui la vita si forma. Infine ho raccontato come tutto conti nel controllo dell’espressione genica: conta la dieta, conta l’esercizio fisico, contano gli stati mentali ed emozionali, contano le caratteristiche ambientali, in cui uno vive, contano i rapporti familiari e sociali e tutto ciò conta nel mantenere o meno il nostro stato di salute e l’integrità dei nostri geni, prevenendo così le malattie. Ma quando una malattia grave, come una malattia tumorale, si è instaurata, allora occorre mettere in atto anche trattamenti mirati.
In questo caso occorre mettere in atto un trattamento volto a correggere in modo più specifico gli errori indotti dal tumore sul codice genetico ed epigenetico: si tratta di usare i fattori specifici del codice epigenetico prelevati durante il differenziamento cellulare, che come si è detto, sono in grado di riparare i danni che sono all’origine della malignità, riprogrammando le cellule e differenziandole in cellule normali, oppure sono in grado di indurne la morte cellulare programmata (apoptosi). In entrambi i casi il risultato è il medesimo: la malattia tumorale può essere controllata ed in alcuni casi il tumore può regredire. La stessa cosa vale in presenza di malattie croniche degenerative, come le neuro-degenerative, la psoriasi od altre malattie complesse: anche in questo caso noi dobbiamo usare le specifiche sostanze prese nei diversi momenti del differenziamento embrionario, ovvero dobbiamo usare gli specifici programmi in grado di riparare danni diversi. Questi programmi sono gli stessi che la vita utilizza per auto-organizzarsi: ognuno di essi è in grado di svolgere precisi compiti e precise funzioni ed ognuno di essi va usato in modo specifico per ottenere i risultati desiderati. Come si è detto in presenza di specifiche malattie noi dobbiamo usare specifici programmi epigenetici: questa sarà la via del futuro, anche se per il momento tutta la ricerca sta puntando ancora sulle manipolazioni genetiche ed ancora per un certo numero di anni noi dovremo confrontarci con “l’editing genetico”, sul quale le ditte di biotecnologie punteranno e faranno grandi investimenti. Ciò soprattutto avverrà per motivi economici, perché, come già detto, le manipolazioni genetiche sono brevettabili e dunque le eventuali terapie geniche saranno in mano alle più importanti ditte multinazionali del mondo, che mireranno a fare guadagni enormi. C’è solo una speranza: che le ditte multinazionali, che governano ora il mondo dell’informatica entrino in gioco, perché esse hanno capito che il futuro della scienza sarà la riprogrammazione cellulare. Questo approccio non riguarderà soltanto le malattie tumorali che così in futuro potranno essere affrontate in modo innovativo, ma in generale riguarderà tutte le malattie croniche degenerative, le malattie dismetaboliche, le malattie infiammatorie, le malattie auto-immuni ed i trattamenti anti-aging. Di fatto, come ho detto in modo estremamente sintetico, è già da oggi possibile aumentare la durata della nostra vita, ma anche di impedire l’invecchiamento. Questo è molto importante, perché se noi aumentiamo la durata della vita, senza impedire l’invecchiamento, alla fine diventiamo come Matusalemme ed avremo una qualità di vita scadente che non accetteremo di buon grado. Ma se noi aumentiamo la durata della vita ed impediamo contemporaneamente l’invecchiamento, come sperimentalmente dimostrato e pubblicato, senza per altro effettuare manipolazioni genetiche, allora la situazione cambia completamente e la via diventa percorribile e auspicabile.
Dunque, come già detto, con i vari collaboratori si è dimostrato che i diversi programmi che costituiscono nel loro insieme l’intero codice epigenetico hanno le molteplici funzioni che sono state descritte nel capitolo specifico. Se questi saranno i filoni principali che riguarderanno il futuro della scienza, c’è una cosa che noi possiamo fare fin da ora in ogni momento della nostra vita e che ci servirà per mantenerci in salute: amare e ridere. Sugli effetti benefici dell’amore e del perdono si è già detto. Sullo yoga della risata e sullo yoga a tutto tondo (quindi asana, pranayama, meditazione ecc,) ci sono studi che riportano come dette pratiche siano in grado di inibire in modo epigenetico i geni responsabili della sintesi delle proteine legate all’infiammazione ed allo stress (già nel 2008 una pubblicazione su Plos One riportava uno studio sullo yoga e i suoi effetti benefici sull’espressione genica). Del resto il mio amico Nitamo Montecucco, che nel suo Centro “ Il Villaggio Globale” a Bagni di Lucca organizza molti corsi di meditazione e di Mindfulness, ha dimostrato in vari studi come attraverso la meditazione si abbia un riequilibrio epigenetico che porta ad un aumento dell’efficienza del sistema ormonale, del sistema immunitario, con attivazione dei centri che diminuiscono lo stress, così che si raggiunge un senso di benessere, piacere ed aumento della fiducia in sé.
La risata poi e lo yoga della risata portano al culmine questa sensazione di benessere e di piacere. Lo yoga della risata, praticata come fa nei suoi Workshocks Richard Romagnoli, dove accanto ad una risata strepitosa, che solo lui sa fare, viene presentata una filosofia di vita basata sull’amore, sull’accettazione di quanto la vita ci offre, sul perdono e sul senso di gratitudine nei confronti di tutti gli esseri viventi e di tutto il creato, rappresenta una vera e propria terapia, che aumenta in modo sensibile in ciascuno di noi le condizioni di benessere e di salute.
Ecco alcuni consigli per un corretto stile di vita che, se applicati, possono contrastare e prevenire i tumori o fare in modo da bloccarli alle loro primissime fasi.
• Primo – Mantenersi magri. Quando si dice magri si intende un indice di massa corporeo (BMI) compreso tra 18,5 e 25. Per conoscere il proprio indice BMI bisogna semplicemente prendere il peso in Kg e dividerlo per l’altezza in metri elevata al quadrato: ad esempio, una persona che pesa 71 kg ed è alta 1,86 ha un BMI = 71 / (1,86 x 1,86) = 20,52. Se il proprio indice di massa corporeo cade nell’intervallo considerato normale ci si può considerare magri.
• Secondo – Fare attività fisica tutti i giorni. Viene comunemente suggerito un impegno fisico minimo giornaliero di mezz’ora, e possibilmente man mano che ci si sente più in forma anche di un’ora al giorno.
• Terzo – Non fumare. Se si smettesse di fumare, il numero di casi di tumore diminuirebbe drasticamente. La sigaretta, infatti, non danneggia solo i polmoni, ma molti altri organi, incluso il cervello. Non fumare riduce di molto l’incidenza del tumore al polmone, e anche l’incidenza del tumore alla bocca, della vescica (quest’ultima è infatti esposta alle sostanze tossiche eliminate attraverso le urine), dello stomaco, ecc.
• Quinto – Ottimizzare l’attività cellulare attraverso una opportuna ossigenazione del sangue e mitocondriale. Importante dunque respirare aria di buona qualità, fare attività fisica aerobica.
• Sesto – Dormire un numero sufficiente di ore al giorno (ideale: 7-8 ore per notte). Il sonno svolge un’importante azione protettiva contro l’invecchiamento e le infiammazioni, grazie a meccanismi di detossicazione da sostanze (la proteina beta-amiloide per esempio) che, se accumulate nel tempo, sono tossiche.
• Settimo – Essere allegri e sereni, non arrabbiarsi per cose fuori dal nostro controllo. Una sana risata sembra essere un modo giusto per spalancare le porte dell’anima. Secondo uno studio fatto dal dott. Alan Grey dell’università di Londra, e pubblicato su Human Nature, ridere favorisce la voglia di raccontare ad altri la nostra vita, consolidando così le relazioni interpersonali, in modo positivo e ciò favorisce una sensazione di serenità rilasciando endorfine che aiutano ad attenuare le tossine che altrimenti sarebbero cancerogene.
• Per le mamme: Allattare i bambini al seno per almeno sei mesi..
Sempre per la prevenzione è importante una corretta esposizione solare. I raggi ultravioletti producono effetti benefici sull’organismo, ma possono fare danni se ci si espone senza proteggersi in maniera adeguata o nelle ore centrali della giornata nei periodi di maggiore insolazione.