DAL SEGNO AL SIMBOLO
IL MANIFESTO DEL NUOVO PARADIGMA IN MEDICINA
PIER MARIO BIAVA – DIEGO FRIGOLI – ERVIN LASZLO
La biologia della complessità arriva alla conclusione cheogni forma del mondo vivente costituisce un sistema coerente con gli altri sistemi, tale da formare un’unica rete cognitiva codificata da informazioni complesse che legano il mondo fisico e il mondo vivente.
Nell’uomo, in particolare, si è arrivati a concludere che non esiste un dualismo fra mente e corpo, ma che l’organismo funziona come un’unica rete cognitiva in cui il genoma costituisce il codice di significazione. Lo sviluppo della psicologia psicodinamica, e in particolare la nuova concezione ecobiopsicologia, orientata da questi paradigmi individua che in ultima analisi l’uomo non solo va considerato come un’unità bio-psicologica, ma in modo più complesso costituisce una soggettività eco-bio-psicologica rappresentata dall’unitarietà fra corpo, psiche e ambiente naturale.
L’uomo, cioè, possiede un ordine e una coerenza, fatta di relazioni interne che vanno dai legami fisico-chimici ai rapporti psicologici, sociali e collettivi, come espressione di una rete complessa che funziona sulla base di un’informazione.
Da questa nuova visione nasce un approccio integrato all’uomo ammalato, che trova nel Manifesto del Nuovo Paradigma in Medicina l’espressione scientifica di una lettura della patologia come squilibrio di informazione, che si manifesta fra i sottili legami esistenti tra il “dentro” dell’uomo e ciò che è “attorno” all’uomo nella sua rete di relazioni, umane e naturali.
Tra i principi organizzatori generali responsabili dell’ordine informativo (gli archetipi), la costituzione psichica e il corpo con i suoi dinamismi, esistono “leggi funzionali” coerenti che riconoscono nel “segno” e nel “simbolo” uno specifico quantum informativo costituito da messaggi, che se adeguatamente compresi permettono di contrastare la deriva entropica della malattia come perdita di coerenza e fonte di disorganizzazione informativa.